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Le aziende che utilizzano un modello basato sull’economia circolare riducono il rischio di credito con un tasso di default medio del 3,12% contro il 4,37% di chi ha continuato a utilizzare un classico modello di produzione. La distanza aumenta per le PMI.
Secondo i dati Eurostat, l’Italia occupa i primi posti nella UE per le attività basate sul riciclo e sul recupero dei materiali.
Le imprese circolari hanno una migliore capacità di far fronte alle spese relative a interessi passivi attraverso il risultato operativo, riescono a ottenere maggiori flussi di cassa da utilizzare per gli investimenti e risultare meno indebitate.